“Se l’Italia il 3 sarà tutta a basso rischio, l’Italia si rimette in cammino, c’è l’idea di riaprire anche le frontiere, ma sempre con grande cautela”. Lo ha detto Francesco Boccia a di Martedì, su La7. Prima del 3, “è prevista la valutazione dati, che farà il ministro Speranza. Le decisioni non sono mai semplici. Valuteremo tra giovedì e venerdì il sistema di monitoraggio, vale per tutte le regioni”, ha aggiunto il ministro delle Regioni. Sulle regole per un eventuale spostamento tra regioni dopo il 3 giugno “decideremo insieme con le Regioni. Se decidiamo di riaprire perché il rischi è basso sarebbe sgradevole che una regione, in autonomia, decidesse di dire no ai residenti di alcune regioni. Siamo insieme, dobbiamo procedere uniti”.
ASSISTENTI CIVICI – Sugli assistenti civici “c’è una richiesta dell’Anci, c’è un confronto tra il mio ministero e il ministero del Lavoro. Ci confronteremo, stiamo lavorando sul bando”. “Né milizie, né ronde, né guardie. Gli assistenti civici sono volontari come quelli che sono andati nelle corsie degli ospedali, va cosi da fine marzo. Non dicono, ‘allontanati’, ma vanno davanti le chiese e verificano quante persone possono entrare, o portano cibo agli anziani. A questo servono, non a fare la guardia civica, una ricostruzione macchiettistica mai scritta né raccontata”. Quanto alla ministra Lamorgese, aggiunge Boccia, “ha percepito che ci fossero dentro l’ordinanza, ma non c’erano e ci siamo chiariti, profili ambigui. Ma non c’è mai stato scritto pubblica sicurezza. Ci siamo chiariti, ha preso atto di questo”.