“Oggi ci troviamo davanti ad una crisi senza precedenti, con ripercussioni negative che rischiano di protrarsi ancora a lungo. E’ uno scenario molto complesso e sono fermamente convinto che muoversi in modo coordinato e globale sia l’unico modo che abbiamo per dare risposte concrete ai problemi con cui ci stiamo confrontando ogni giorno. Mi riferisco all’agenda 2030, all’accordo di Parigi che rimangono la cornice per assicurare che la ripresa dalla pandemia sia virtuosa e sostenibile”. A dichiararlo, intervenendo all’evento conclusivo del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 è stato il ministro degli Esteri Luigi di Maio. “La promozione della salute come pubblico globale è un principio irrinunciabile, anche al di là della situazione contingente legata al Covid”, ha spiegato Di Maio, aggiungendo: “Metteremo il tema al centro del vertice sulla salute globale che ospiteremo qui in Italia il prossimo anno in collaborazione con la commissione Europea – ha aggiunto – sono convinto che la serietà con cui il nostro Paese questi appuntamenti possa anche dare forza all’attuazione dell’agenda 2030”.
“Già prima del Covid non potevano definire il mondo in cui viviamo abbastanza equo, sostenibile e resiliente. Ora il Coronavirus ha dilatato le disparità e le disuguaglianze in proporzioni estreme”, ha detto ancora il ministro, che ha poi sottolineato: “Le ultime stime dell’Onu indicano il rallentamento se non il peggioramento degli indicatori che misurano la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questo ci dà la misura di come il Covid abbia non solo da una lato improvvisamente interrotto percorsi virtuosi ma anche dall’altro inasprito situazioni sanitarie, economiche e sociali che già esistevano, soprattutto nei paesi più vulnerabili”.
“Rispetto alle responsabilità che ci attendono con la presidenza del G20 e la copresidenza della Cop26 contiamo di esercitare una leadership multilaterale sui grandi temi globali” e “siamo pienamente consapevoli che ai problemi attuali si possa rispondere solo attraverso una visione comune – ha aggiunto Di Maio – non ideologica, con un coordinamento stretto tra le nazioni”.
“Il programma della nostra presidenza del G20 si basa su tre pilastri: persone, pianeta e prosperità”, ha proseguito il ministro sottolineando come queste parole corrispondano ad “aree di intervento prioritario tenendo a mente che sviluppo umano, economico, sociale ed ambientale devono procedere di pari passo”. “Non ci sono altre strade – ha spiegato – e l’esperienza della pandemia lo ha mostrato chiaramente”.
“Siamo di fronte a sfide molto gravi – ha detto ancora Di Maio – e come ogni giorno ci ricorda la pandemia è indispensabile lavorare senza sosta con le organizzazioni internazionali e quelle non governative, gli enti locali ed il settore privato senza dimenticare ciò che ogni singolo cittadino può fare con le sue scelte ed i suoi comportamenti”.
“La sfida più urgente davanti alla quale ci troviamo è quella di sconfiggere il virus con gli strumenti della ricerca medica e della cooperazione. L’Italia ha scelto di essere in prima linea nella risposta sanitaria internazionale, anche grazie agli strumenti della nostra cooperazione allo sviluppo”, ha detto ancora Di Maio, continuando: “Il nostro impegno per il vaccino è noto: l’Italia è stato il primo paese a sottolineare la necessità di un approccio multilaterale, inclusivo”, anche partendo dalla “consapevolezza che difendere la salute degli altri non solo è giusto ma significa anche difendere la nostra salute”.