L’impatto della crisi sul numero di occupati ha riguardato soprattutto i contratti a termine: “Secondo i dati Anpal dal 23 febbraio, giorno precedente i primi provvedimenti per il contenimento del contagio, alla fine di aprile sono state rilevate circa 500.000 posizioni lavorative in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, prevalentemente per la mancata attivazione di nuovi contratti a tempo determinato”. E’ il Bollettino di Bankitalia a fare il bilancio degli effetto sul mercato del lavoro dell’epidemia Covid 19. Un calo, però, quello dell’occupazione, che in maggio, “con la progressiva riapertura delle attività produttive, tale divario ha smesso di ampliarsi” come confermato dai dati Istat che hanno registrati “un’attenuazione del calo dell’occupazione (al -0,4 per cento in maggio rispetto al -1,3 rilevato in aprile)”.
“Le ricadute sul numero di occupati, diminuito dello 0,3%, sono state mitigate sensibilmente dall’eccezionale aumento dell’impiego degli ammortizzatori sociali”, la conferma del bollettino sul ruolo di ‘ombrello’ giocato dagli ammortizzatori impiegati dal governo. Il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro, infatti, spiega ancora Bankitalia, “si è tradotto in una forte contrazione delle ore lavorate nel primo trimestre del -7,5% mentre l’impatto delle restrizioni alla mobilità sul numero di persone in cerca di occupazione si è riflesso sul tasso di disoccupazione, che è decisamente diminuito”. I dati più recenti infatti, “segnalano un arresto della caduta dell’occupazione e una ripresa della partecipazione al mercato del lavoro”.
“I dati più recenti segnalano un arresto della caduta dell’occupazione e una ripresa della partecipazione al mercato del lavoro, registra Bankitalia. “A maggio è tornata a salire la partecipazione al mercato del lavoro (0,9%; -2,9% in aprile). Il forte aumento dell’attività di ricerca di lavoro attraverso il motore di ricerca Google, registrato in giugno e luglio, prelude verosimilmente a una prosecuzione del recupero nei mesi estivi”, prevede la banca centrale. E la minore partecipazione nella media dei mesi di aprile e maggio “si è riflessa in una sensibile riduzione del tasso di disoccupazione, che si è portato al 7,2 per cento (1,4 punti percentuali in meno rispetto al bimestre precedente”. Una evoluzione di cui si ha traccia anche nelle indagini sulla fiducia delle imprese condotte dall’Istat in giugno, ricorda Bankitalia, che ” segnalano per il trimestre successivo alla rilevazione l’aspettativa di un’ulteriore riduzione dell’occupazione, seppure meno accentuata nel confronto con quella desumibile dall’indagine di maggio”. “Anche i dati dell’Istat confermano un’attenuazione del calo dell’occupazione (al -0,4 per cento in maggio rispetto al -1,3 rilevato in aprile)”.