Bonus 600 euro, le novità 

Novità sul bonus da 600 euro introdotto per tamponare le conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus. Innanzitutto, evidenzia laleggepertutti.it, l’agevolazione interessa più beneficiari rispetto a marzo, perché per i professionisti non c’è più l’obbligo di iscrizione esclusiva ad una cassa previdenziale. Significa che il bonus spetta anche a chi è iscritto a più di una cassa e percepisce altri redditi da lavoro dipendente a collaborazione o a tempo determinato. Restano, però, esclusi i titolari di pensioni o di rapporti di lavoro subordinati a tempo indeterminato. 

Il bonus, si legge, spetta anche chi si è iscritto alle casse previdenziali tra il 2019 e il 23 febbraio 2020, purché abbiano certificato un reddito complessivo relativo al 2018 di non oltre 50mila euro. 

L’altra novità importante è questa, secondo laleggepertutti.it: viene garantito, per ora, il bonus di aprile, ma non quello di maggio, che sarà oggetto di un successivo provvedimento. Una scelta che potrebbe essere dettata dall’attesa dell’iter parlamentare di conversione del decreto. Detto in parole estremamente semplici, bisognerà vedere se i soldi promessi basteranno per tutti. 

Chi ha percepito la mensilità di marzo si troverà quella di aprile in automatico, senza bisogno di presentare una seconda richiesta. Chi, invece, non ha beneficiato dell’indennità di marzo, dovrà presentare, tra l’8 giugno e l’8 luglio, una apposita domanda all’ente di previdenza cui sono iscritti, il quale, dopo le opportune verifiche, provvederà all’erogazione seguendo l’ordine cronologico di presentazione. L’istanza potrà essere richiesta ad un solo ente previdenziale e per una sola forma di previdenza obbligatoria. Bisognerà allegare un’autocertificazione in cui si dichiara di possedere i requisiti soggettivi e oggettivi sopra citati, una copia del documento d’identità e del codice fiscale e le coordinate bancarie per l’accredito del bonus. 

Restano confermati i requisiti stabiliti dal decreto di marzo, ovvero: l’indennità spetta a chi ha avuto nell’anno di imposta 2018 un reddito complessivo non superiore a 35mila euro, la cui attività sia stata limitata da provvedimenti restrittivi emanati per il Covid-19, e ai professionisti che abbiano percepito nello stesso anno di imposta un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la propria attività professionale. La cessazione deve essere avvenuta nel periodo compreso tra il 23 marzo e il 30 aprile. La riduzione dell’attività viene individuata in una diminuzione del reddito del primo trimestre 2020 di almeno il 33% rispetto a quello del primo trimestre 2019. Per i nuovi iscritti alle casse di previdenza nel 2019 e nel 2020, secondo quanto disposto nell’ultimo decreto, non sarà necessario soddisfare quest’ultimo requisito. 

Da sottolineare, infine, che il bonus di 600 euro non concorre alla formazione del reddito imponibile dei beneficiari e che non è cumulabile né con le analoghe indennità contemplate dal decreto Cura Italia, e confermate dal decreto Rilancio, né con il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza. 

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