La Guardia Costiera – Capitaneria di Porto di Roma e il Comando di Polizia Locale di Ciampino hanno effettuato una nuova serie di controlli nei banchi di vendita del pesce al dettaglio presso il mercato settimanale ed i mercati giornalieri di Ciampino.
Le verifiche, svolte congiuntamente a tutela del consumatore, sono state compiute allo stesso modo degli analoghi controlli effettuati costantemente nel corso degli ultimi due anni. In particolare, militari ed agenti si sono soffermati sulla corrispondenza di quanto indicato nei cartelli (prezzo, provenienza, caratteristiche di conservazione) che permettono al consumatore di vedere in trasparenza l’origine e il percorso compiuto da quel pesce lungo la filiera produttiva, con specifica attenzione sulle nuove normative in vigore dettate dalla Comunità Europea che prevedono che in etichetta dovranno comparire:
– il nome commerciale e quello scientifico del pesce (può evitare alcune frodi, come spacciare un pesce per un altro dal nome simile);
– l’indicazione precisa del luogo di pesca, indicando il nome del luogo o il codice corrispondente (con zone indicate in un mappamondo ben visibile al cliente):
– l’eventuale scongelamento;
– metodo di produzione (pescato in mare, in acque dolci o allevato).
Oltre alla tracciabilità, particolare attenzione viene data alla qualità del prodotto ed all’eventuale presenza di frodi, purtroppo contestate diverse volte negli ultimi due anni, dove venne accertata in alcuni casi la vendita di prodotti decongelati come freschi e la vendita di prodotti d’allevamento come pescato in mare, ed in un caso la presenza di un commerciante abusivo che poneva in vendita prodotti ittici privi di tracciabilità.
Proprio la costanza dei controlli, unita al dialogo con i commercianti, ha permesso di accertare con viva soddisfazione – nel corso degli ultimi controlli – un notevole miglioramento della qualità media del prodotto venduto al consumatore, oltre ad un aumento della chiarezza delle indicazioni sopra elencate.
Solo due le sanzioni elevate, entrambe di carattere amministrativo, una delle quali per il tentativo di sostituire, alla vista dei controlli, un cartellino contenente indicazioni errate sulla conservazione di alcuni calamari, successivamente ritirati dalla vendita e posti sotto sequestro.