“Ieri nel dibattito c’è stato qualche fraintendimento. Non sto dicendo che è preclusa una valutazione politica, anzi siete chiamati a farla in questa sede. Voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale come qualcuno si è spinto ad affermare, perché ad esempio si vuole assumere un atteggiamento liberticida, si vuole reprimere il dissenso, si vuole tenere la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi, che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nelle comunicazioni alla Camera sulla proroga dello stato di emergenza.
“Se non si condivide la necessità di prorogare lo stato di emergenza – ha aggiunto il premier – lo si dica chiaramente in modo franco, ma non si faccia confusione con la popolazione, perché oggi, leggendo alcune pagine e alcune risposte sui social, c’è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown, che significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto così”.
Senza la proroga dello stato di emergenza, ha spiegato il presidente del Consiglio, “verrebbe a cessare le proprie funzioni anche il comitato tecnico-scientifico, che in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel sostenere e motivare con evidenze scientifiche, sempre che sia dia importanza alle evidenze scientifiche” ha affermato Conte.
Se anche alla Camera, come al Senato, verrà approvata una risoluzione che fissa al 15 ottobre la proroga dello stato di emergenza, “il governo si atterrà a questa indicazione temporale” ha detto il premier.
Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio è in corso il dibattito che durerà circa un’ora e mezza. Quindi la replica del premier, le dichiarazioni di voto e il voto sulle risoluzioni.