“Sono arrivati gli elementi che mancavano” dalla ragioneria generale dello Stato “per convocare il comitato dei 9, chiedo quindi di poter convocare il comitato e poi rivederci alle 12”. Così il relatore del dl Rilancio, Fabio Melilli del Pd, alla ripresa dei lavori in Aula, alla Camera, dopo la sospensione chiesta in mattinata per mancanza della documentazione. La richiesta del relatore Melilli è stata accolta e si riprenderà alle 12. Trentuno, a quanto si apprende, gli emendamenti dei relatori al dl Rilancio dopo i rilievi della Ragioneria generale dello Stato. I tecnici, nelle 22 pagine di appunti inviate ai parlamentari, hanno chiesto una serie di riformulazioni in termini di coperture, in particolare riguardo la possibilità per i contribuenti di investire i propri risparmi nel patrimonio dedicato di Cassa depositi e prestiti, la proroga automatica di quindici anni alle concessioni demaniali marittime e la possibilità di nuove intese per la bioraffinazione nel Paese.
In particolare, la Ragioneria dello Stato chiede intanto di rivedere l’emendamento al dl Rilancio che rifinanzia con 30 milioni di euro il Fondo di garanzia per i mutui relativi alla costruzione, l’acquisto e l’ampiamento di impianti sportivi. E’ quanto si legge nella nota inviata dalla stessa Ragioneria alla commissione Bilancio di Montecitorio. “Le risorse per la copertura proposta- si legge nella nota- non sono più nella disponibilità di Bilancio”. Per sostenere le disposizioni contenute nell’emendamento, la Ragioneria suggerisce, di provvedere “mediante le entrate del bilancio dello Stato” e non attraverso il Fondo per le Pmi. Nella lettera la Ragioneria manifesta inoltre “fortissime perplessità” per gli emendamenti approvati che permettono la proroga automatica di quindici anni alle concessioni demaniali marittime. Questo perché “la situazione prospettata, nel protrarre lo status quo – sottolinea la Ragioneria- potrebbe determinare un’ingiustificata compressione dell’assetto concorrenziale del mercato del demani marittimo”. I tecnici dello Stato evidenziano inoltre come la Commissione Europea abbia già avviato una procedura di pre-infrazione sul tema.
La Ragioneria dello Stato sottolinea inoltre come “ai componenti del comitato tecnico” che nascerà per mettere a punto i criteri di validazione delle mascherine chirurgiche e degli altri dispositivi di protezione individuale, “non spettano compensi, gettoni presenza, rimborsi spese o altri emolumenti comunque denominati”, per evitare nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato.