Verso la conferma della data del 3 giugno per la riapertura dei confini regionali senza alcuna differenziazione. Ma con un occhio attento ai dati epidemiologici dei prossimi 4 giorni, per arrivare all’ok definitivo. Anche perché l’unico appiglio per fare dei distinguo tra Regioni è legato a doppio nodo alla curva epidemiologica. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, la sintesi della riunione terminata a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione delle forze di maggioranza e i ministri interessati, presente anche quello degli Esteri Luigi Di Maio. “Il Decreto legge vigente prevede dal 3 spostamenti infraregionali – dice il ministro della Salute Roberto Speranza -. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”.
RIAPERTURA CONFINI ITALIANI- Si va anche verso la conferma della riapertura dei confini italiani agli altri Paesi europei a partire dal 3 giugno, senza obbligo di quarantena, come previsto dal Dpcm, varato il 17 maggio scorso. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo sarebbe emersa la volontà di confermare il Dpcm già in vigore, senza vararne un altro, tenendo fede alla data del 3 giugno anche per l’apertura dei transiti tra le diverse Regioni, Lombardia compresa. Ora però sarà necessario un confronto con le Regioni, oltre a un occhio attento ai dati epidemiologici dei giorni a venire.
BOCCIA SENTE I GOVERNATORI – Il ministro delle Regioni Francesco Boccia sta sentendo singolarmente i governatori già da giorni sulla fase 2 e sulla riapertura dei confini regionali, e continuerà anche nei prossimi giorni a sentire i presidenti di Regione, ma nessuna convocazione della cabina di regia è prevista al momento. Lo si apprende da fonti ministeriali al termine del vertice di venerdì sera. Per quel che riguarda le Regioni, dai governatori arriva la conferma che per il momento non è in agenda l’incontro con il governo: “Non ci sarebbe nemmeno bisogno di vedersi, dal punto di vista amministrativo”. Le stesse fonti, però, sottolineano che “avremo una interlocuzione con il governo”.