Gentiloni: “Recovery Plan? Fiducioso su accordo già a luglio” 

Il “ritorno” nell’Ue delle “regole” del patto di stabilità e sugli aiuti di Stato “non sarà semplice, ma ci torneremo con ragionevolezza l’anno venturo, avendo imparato le lezioni di questa crisi”. Lo dice il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, ospite, in collegamento da Bruxelles, della European Financial Services Conference di Goldman Sachs, che si svolge on line, con alcune sessioni aperte alla stampa. Nella trattativa sul Recovery Plan, spiega ancora, “alcuni dettagli potranno essere aggiustati, sia nel Recovery Fund che nell’Mff. E il fatto che siano legati dà spazio per negoziare, ma sono fiducioso che la sostanza della proposta” verrà approvata dai Paesi membri dell’Ue. Gentiloni ribadisce di essere “piuttosto fiducioso in un accordo già in luglio: il Fondo sarà disponibile l’anno prossimo. La Commissione invita gli Stati membri a preparare e presentare i piani nazionali già in autunno”. 

Il Recovery Plan proposto dalla Commissione Europea “è connesso ad una crisi molto speciale, ma francamente non ho visto molti one-off nella storia dell’Ue”, sottolinea ancora. Con il piano per la ripresa, continua Gentiloni, “si introduce uno strumento, un concetto, cioè che abbiamo bisogno di politiche di bilancio comuni. Questo lascerà qualcosa nella costruzione europea: non gli Stati Uniti d’Europa, almeno non ora, ma qualcosa di sostanzialmente nuovo di sicuro”.  

“Dopo il momento Marshall – ironizza poi Gentiloni – abbiamo avuto il momento Hamilton. Però qualcosa di storico è successo, perché quando vediamo l’ammontare delle risorse comuni, quando vedrete la Commissione prendere in prestito centinaia di miliardi sui mercati finanziari, vedrete una cosa che assolutamente non ha precedenti”. “E’ una cosa che Mario Draghi prima e Christine Lagarde poi hanno chiesto ripetutamente: la questione importante è che l’Eurozona e l’Ue abbiano strumenti più robusti di politica di bilancio comune, perché la politica monetaria non basta. Questo sta accadendo, ora”, spiega Gentiloni. 

La Commissione Europea, continua il commissario, ha “già ricevuto richieste da vari Stati membri di avere” i prestiti previsti dal programma Sure, che sostiene i piani nazionali in sostegno dell’occupazione, come la cassa integrazione e lo chomage partiel francese. Ne ha già ricevute “per quasi 100 mld” di euro e “ne riceveremo altre”. Il programma Sure, continua Gentiloni, “probabilmente sarà operativo a settembre”, poiché alcuni Paesi devono ancora completare le procedure di ratifica necessarie a versare alla Commissione le garanzie per consentirle di emettere bond (25 mld di garanzie per 100 mld di titoli, il cui ammontare verrà poi girato agli Stati sotto forma di prestiti back-to-back). 

Nel 2020, spiega ancora Gentiloni, “ci sono altre misure, come la completa flessibilità nell’utilizzo dei fondi di coesione: è una cosa molto bruxellese, ma è importante, perché i Paesi potranno spostare miliardi da un’area all’altra e, in molti casi, senza obbligo di cofinanziamento nazionale. E’ un ammontare significativo di risorse a disposizione. Poi ci sono altri fondi, come ReactEu, disponibili già quest’anno”, conclude. 

 

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