“In qualità di responsabili politici, vi incoraggio a non sprecare questa crisi. La mia istituzione, la Bce, farà la sua parte. Ma spetta a voi dimostrare ai cittadini che le nostre società emergeranno da questa trasformazione più forti e più sostenibili. Se avremo successo collettivamente, l’incertezza inizierà a trasformarsi in fiducia e quindi potrà iniziare una vera ripresa”. Ad affermarlo è la presidente della Bce, Christine Lagarde nel corso del suo intervento in modalità videoconferenza agli Stati generali dell’Economia che si svolgono oggi a Roma.
“Il recovery fund raggiungerà il suo pieno potenziale solo se sarà saldamente inserito in riforme strutturali concepite e attuate a livello nazionale. Otterremo – ha sottolineato Lagarde – un ‘effetto maggiore’ per ogni euro speso se i Paesi faranno le riforme strutturali di cui hanno bisogno nello stesso tempo”.
“In diversi Paesi dell’area dell’euro, tra cui l’Italia, la mobilitazione degli investimenti richiede soprattutto un quadro economico favorevole alle imprese, con servizi pubblici e privati efficienti e flessibili, adeguate infrastrutture fisiche e digitali, un sistema giudiziario ben funzionante e un settore finanziario forte”. Se saranno prese delle decisioni in questa direzione, spiega ancora Lagarde, “questa crisi può generare un periodo di trasformazione positivo”. Questa crisi, aggiunge, “offre ai decisori politici l’opportunità di compiere un passo decisivo verso una crescita più inclusiva, più verde e più digitale”. La crisi attuale, aggiunge la presidente dell’Eurotower, “offre la possibilità di consolidare ed espandere la nostra leadership globale sul fronte ambientale e di farla convergere con stili di vita digitali, producendo un nuovo modello economico più sostenibile”.
“Non c’è dubbio che la situazione economica che stiamo vivendo oggi è caratterizzata da una profonda incertezza. Guardare al futuro raramente è stato così difficile. Ma, come diceva Abraham Lincoln, ‘il modo migliore per prevedere il tuo futuro è crearlo'”. Proprio per questo “la nostra visione positiva di quello che sarà l’economia può rappresentare la bussola” per uscire da questa situazione di incertezza. E “se i responsabili politici saranno in grado di dimostrare che potremmo emergere insieme dalla crisi più forti, con economie più flessibili, più moderne rispetto a prima, allora potremmo garantire – assicura Lagarde – una ripresa più resiliente e una crescita più sostenibile per il futuro”.
“La politica monetaria da sola non basta per far fronte alle domande più profonde su come sarà l’economia in futuro. L’esperienza storica suggerisce che i grandi cambiamenti economici come quello che stiamo attraversando oggi richiedono un’azione del governo per favorire il cambiamento e facilitare il ritorno alla normalità”. In particolare, aggiunge la presidente dell’Eurotower, “i governi devono promuovere l’innovazione fornendo il giusto quadro per incoraggiare la sperimentazione e l’assunzione di rischi in settori nuovi e in crescita, e per sostenere la transizione verso la creazione di nuovi posti di lavoro per le persone che lavorano in settori ‘al tramonto’. Parallelamente, i governi devono garantire che siano predisposte le condizioni per orientare gli investimenti verso le tecnologie e i settori del futuro”.
La crisi legata all’emergenza coronavirus “sta pesando fortemente sull’economia dell’area dell’euro. Gli investimenti delle imprese sembrano essere crollati nel primo trimestre, anche più fortemente del pil. Le misure di propensione dei consumatori al risparmio sono saliti a livelli storici, molto al di sopra di quanto registrato dopo il fallimento di Lehman Brothers”. In particolare, aggiunge, “stiamo assistendo anche a un significativo aumento del cosiddetto ‘risparmio precauzionale’, che è un segno che dimostra che le famiglie si stanno preparando in vista di un futuro incerto e l’incertezza è anche un fattore chiave nel basso livello degli investimenti delle imprese”. Lagarde ricorda poi le stime della Bce sul pil nell’area dell’euro. “Quest’anno – ribadisce il presidente della Bce – la nostra proiezione di base prevede che il pil scenderà dell’8,7%. A questo scenario si affianca uno più mite che prevede un calo del pil del 5,9% nel 2020 e uno più grave in cui la flessione del pil sarebbe del 12,6%. In questo ultimo caso alla fine del 2022 la produzione sarebbe ancora molto al di sotto del livello pre crisi”.