“Un sistema di prestiti è molto più logico. Anche quelli sono aiuti”. Intervistato dal Corriere della Sera, il premier olandese Mark Rutte , ‘leader morale’ dei 4 Paesi ‘frugali’, insiste nel chiedere un Recovery Fund europeo basato sui prestiti. “Dalle analisi della Commissione – afferma – sappiamo che la sostenibilità del debito di Italia e Spagna non sarà diminuita da nuovi prestiti. Per questo la nostra posizione è che l’aiuto dev’essere fatto di prestiti, non di contributi. Ma insistiamo anche perché ci si concentri sull’aumento della competitività e della resilienza dei Paesi che li ricevono”. “Noi vogliamo che siano solo prestiti”, rimarca ancora Rutte quando gli si chiede se potrebbe accettare una combinazione di contribuiti e prestiti.
In ogni caso, sul Recovery Fund “un compromesso è possibile”: “Quello del 19 giugno è stato un vertice esplorativo”, afferma Rutte nella sua prima intervista ad una testata internazionale dall’inizio della crisi del coronavirus. “Penso che la proposta della Commissione contenga margini per proseguire la discussione – ha affermato – Ci sono differenze. La trattativa sarà dura, prenderà un po’ di tempo, ma un compromesso è possibile”.
“I rapporti tra Olanda e Italia sono eccellenti”, spiega ancora Rutte, che sottolinea come il suo “rapporto personale” con Conte sia “forte e amichevole”. “Le relazioni – rimarca – sono molto migliori di quanto si possa pensare se ci si basa sui media, soprattutto negli ultimi tempi”.
“Ammiro ciò che fa Conte, cercando di varare un pacchetto di riforme mirate ad aumentare la produttività e la competitività dell’Italia, incluse misure impopolari. E un buon inizio e spero prosegua. Perché è cruciale che la prossima volta l’Italia sia in grado di rispondere a una crisi da sola”, afferma Rutte. “L’impatto della pandemia per l’Italia è stato enorme, sia in termini di vite umane che di danni all’economia. Lo capiamo e per questo dobbiamo essere pronti ad aiutare l’Italia, ma anche altri Paesi come la Spagna”, dice ancora il premier olandese, aggiungendo di ritenere che “un’Europa forte sia nell’interesse di tutti. E questo significa anche un’Italia forte”.
Il premier olandese sostiene un’applicazione rigorosa del patto di stabilità. “Dovremmo fare qualcosa per assicurare che venga applicato in modo rigoroso. Ma non penso che abbia senso allentarne le regole”, risponde Rutte alla domanda se il patto di stabilità vada modificato.