Vertice Ue, duello Conte-Rutte ma accordo più vicino 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte continuano a duellare a tarda notte sulla governance dei piani nazionali di ripresa e di resilienza. L’ultima versione sulla governance, riferiscono fonti italiane, non era gradita a Conte, cosa che ha comportato una ulteriore pausa del Consiglio. Alla fine si è trovata una soluzione, che consentirebbe la sola attivazione del freno di emergenza solo in casi eccezionali, che comporta un passaggio in Consiglio Europeo, senza conferirgli facoltà decisionali. L’intera procedura ricade sotto la competenza della Commissione Europea, le cui prerogative sono state esplicitamente richiamate nel testo dietro richiesta di Conte. La delegazione italiana ha anche acquisito parere legale del servizio giuridico del Consiglio, che conferma piena competenza delle prerogative della Commissione, il che vuol dire, secondo le fonti, che non c’è alcuna “possibilità di veto in nessuna fase della procedura”. 

Recovery, ecco la bozza: 208,8 miliardi all’Italia 

Secondo la bozza della proposta di compromesso sul Recovery inviata dal presidente del Consiglio Europeo Michel alle delegazion nazionali, il nuovo piano porterebbe all’Italia quasi 209 miliardi. Si tratterebbe di oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Lo si apprende da fonti italiane. Dei 208,8 mld, 81,4 mld sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 mld, mentre 127,4 mld sono prestiti, rispetto a 88,584 mld. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie (LEGGI I DETTAGLI). 

 

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