Bonus vacanze, come si richiede 

Bonus vacanze. Chi ne ha diritto? E come si ottiene? Per agevolare le famiglie che hanno visto calare (o sparire) il proprio reddito a causa dell’emergenza coronavirus e per dare una spinta al settore del turismo, fortemente colpito dall’epidemia, il Governo -ricorda laleggepertutti.it- ha messo a disposizione il bonus vacanze attraverso il decreto Rilancio, da utilizzare tra il 1° luglio ed il 31 dicembre 2020. Ma chi ne ha diritto e cosa bisogna fare per ottenerlo? 

Tre i passi da compiere: farsi fare un Isee aggiornato, perché sarà quello che darà la possibilità di avere il bonus. Procurarsi un’identità digitale, cioè uno Spid. E utilizzare un’app. 

Tre anche gli importi del bonus: 150 euro per i single, 300 per due persone e 500 per i nuclei familiari da tre componenti in su. L’80% sarà usato come sconto nelle strutture prescelte (e aderenti), mentre il rimanente 20% sarà scaricabile dall’Irpef nella dichiarazione dei redditi 2021. 

A metà giugno verrà lanciata dal ministero dei Beni culturali e del Turismo un’app che registrerà i dati del beneficiario e genererà un Qr Code per usufruire del bonus. Il Ministero promette di rendere l’applicazione disponibile per tempo, in modo da concedere ai cittadini un margine sufficiente per procurarsi sia l’Isee (non deve superare i 40mila euro) sia lo Spid per accedere alle agevolazioni. 

Il bonus, ricorda laleggepertutti.it, sarà utilizzabile una sola volta e per intero: significa che, ad esempio, nel caso in cui si abbia diritto a 500 euro di tax credit, non sarà possibile spendere 200 euro da una parte e 300 euro un mese dopo da un’altra. Le strutture ricettive avranno il rimborso dello sconto effettuato ai turisti sotto forma di credito di imposta, da usare in compensazione da subito oppure da cedere a terzi o alle banche. 

La situazione va analizzata in maniera complessiva. Se, da un lato, il bonus vacanze consente ad alcuni nuclei familiari di avere un aiuto per un meritato periodo di pausa, a beneficio anche delle strutture penalizzate dalla chiusura obbligatoria per il coronavirus dall’altro presenta alcuni punti critici. Ad esempio, il fatto che entri in vigore dal 1° luglio, escludendo chi durante il lockdown ha lavorato ed aveva programmato le ferie a giugno. Oppure chi ha scelto una destinazione in cui gli alberghi non aderiscono all’iniziativa, visto che non sono tenuti a farlo. C’è anche il problema di chi non si sa gestire bene con le app o con lo Spid e che, per questo, potrebbe risultare penalizzato. 

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