“Senza perdere tempo prezioso per cercare posti alternativi alle scuole, basterebbe votare online. Altro che palestre o caserme, più semplice e sicuro sarebbe allestire i seggi elettorali negli uffici postali per coloro che non avessero collegamento a internet”. A entrare così nel dibattito sull’Election Day è l’economista Sandro Simoncini, urbanista e docente di Economia delle imprese all’Università Uninettuno, intervistato dall’Adnkronos in merito alla proposta avanzata da più parti di non aprire i seggi all’interno dei plessi scolastici. “Ogni cittadino -sottolinea Simoncini – potrebbe votare in modo sicuro attraverso il proprio codice Spid, l’identità digitale necessaria per usufruire dei servizi della Pubblica amministrazione”. “Inoltre, ciò comporterebbe – stima l’economista – un risparmio per lo Stato di centinaia di milioni di euro, all’incirca tra i 400 ed i 600 milioni di euro”. Simoncini ricorda anche che “piattaforme del genere esistono già” e che “il problema, ancora una volta, è squisitamente burocratico visto che il Parlamento potrebbe approvare rapidamente una legge che consenta il voto online. Norma che potrebbe essere varata in tempi utili per voto di settembre”.