Bonus affitto tra le misure messe in campo dal governo per aiutare negozi, botteghe e aziende che hanno subito un danno economico con i mancati incassi dovuti all’emergenza coronavirus e al conseguente lockdown. Il bonus prevede un credito d’imposta del 60% del canone versato per la locazione di immobili ad uso abitativo e al 30% per i contratti di azienda. E’ dedicato a chi è in possesso di determinati requisiti, ed è rivolto anche alle famiglie disagiate che hanno la possibilità di beneficiare di un contributo per evitare lo sfratto esecutivo, misura questa però preesistente all’arrivo della pandemia in Italia. Si tratta quindi nello specifico di un contributo erogato alle aziende e ai professionisti che si trovano in difficoltà: inquilini ‘vittime di morosità incolpevole’, insomma, cioè soggetti che vorrebbero pagare il canone di locazione ma che, per motivi estranei alla loro volontà, non riescono a farlo. Ma come fare per usufruirne? A rispondere è il sito d’informazione legale laleggepertutti.it.
A CHI SPETTA – Come spiega laleggepertutti.it, “possono chiedere il bonus affitto Covid i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto. Più nello specifico, sono ammessi all’agevolazione:gli imprenditori individuali e delle società in nome collettivo (Snc) e in accomandita semplice (Sas) che producono reddito d’impresa indipendentemente dal regime contabile adottato; le persone fisiche e le associazioni che esercitano arti e professioni producendo reddito autonomo; le strutture alberghiere e agrituristiche, a prescindere dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente; gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti; i soggetti a regime forfettario; gli imprenditori e le imprese agricole, sia che determinino per regime naturale il reddito su base catastale, sia quelle che producono reddito d’impresa.
In linea generale, hanno diritto al bonus affitto i soggetti sopra citati per i canoni effettivamente versati nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 per tutte le tipologie di imprese; aprile, maggio e giugno per le aziende turistico-ricettive con attività di tipo stagionale”.
A CHI NON SPETTA – Restano esclusi i soggetti che svolgono attività commerciali o attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente, producendo conseguentemente redditi diversi.
QUALI CANONI INTERESSA – L’agevolazione sugli affitti contenuta nel decreto Rilancio, spiega ancora laleggepertutti.it, interessa i canoni relativi a locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo, destinati allo svolgimento di attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo; contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, che comprendano almeno un immobile a uso non abitativo destinato all’esercizio dell’attività aziendale o allo svolgimento abituale e professionale del lavoro autonomo. In entrambi i casi, gli immobili (o almeno uno di essi, nel caso di affitto d’azienda o di contratto misto) devono essere destinati, al di là della categoria catastale a cui appartengono, a una di queste attività: industriale; commerciale; artigianale; agricola; di interesse turistico.
Rientrano nell’ambito dell’agevolazione anche gli immobili adibiti promiscuamente all’esercizio dell’arte o professione e all’uso personale o familiare del contribuente che sono ammortizzabili, nel rispetto delle condizioni previste all’articolo 54 del Tuir. Significa che il credito di imposta è riconosciuto sul 50% del canone di locazione. Sempre che, però, il contribuente non disponga nel medesimo comune di altro immobile adibito esclusivamente all’esercizio dell’arte o professione: in tal caso, il bonus spetterà soltanto per quest’ultimo.
QUALI SONO I REQUISITI – Per beneficiare del bonus affitto Covid, continua laleggepertutti.it, è necessario essere in possesso di questi requisiti, come precisato dall’Agenzia delle Entrate: diminuzione del fatturato o dei compensi nel periodo interessato all’agevolazione di almeno il 50% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente; fatturato o ricavi nel 2019 per un totale complessivo non superiore ai 5 milioni di euro (tranne per le imprese alberghiere).
QUALI DOCUMENTI SERVE PRESENTARE – Dai requisiti che elencati, sottolinea laleggepertutti.it, si deduce che per avere accesso al bonus affitto Covid destinato alle imprese e ai lavoratori autonomi serve dimostrare di avere diritto alla prestazione perché il fatturato o i compensi non superano la soglia richiesta e perché c’è stato un calo di almeno la metà dei soldi che erano entrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Circostanze facili da dimostrare allegando alla domanda i documenti con cui è possibile mettere a confronto quanti soldi sono entrati nei mesi interessati del 2019 e del 2020 (il bilancio dell’anno precedente ed il trimestrale o i trimestrali del 2020). Lo stesso, continua il sito di informazione legale, vale per i compensi, allegando la dichiarazione dei redditi.