Mugugni nel governo sulla bozza del dl semplificazione trapelata in mattinata. Il testo, messo a punto da Palazzo Chigi, raccoglie anche gli input arrivati dai vari ministeri. Ma non tutte le indicazioni messe a punto dai ministri, come è ovvio, hanno trovato dimora nel testo. Ragion per cui, in queste ore, si fanno spazio malumori all’interno della compagine governativa. E non solo. Se la senatrice di Leu, Loredana De Petris, ha detto forte e chiaro che il testo circolato in queste ore, se confermato, è “per molti versi inaccettabile”, anche nel M5S, a quanto apprende l’Adnkronos, si fanno spazio parecchi dubbi nei gruppi parlamentari. Elemento non di poco conto, con i numeri ‘zoppicanti’ al Senato.
I dubbi delle truppe pentastellate, in particolare, sarebbero riconducibili alla parte del testo volta a semplificare gli appalti. Un’accelerazione, per giunta, voluta dall’anima governativa del Movimento: due nomi sugli altri i viceministri Stefano Buffagni e Giancarlo Cancelleri. Eppure tra gli eletti del Movimento permangono dubbi. Al di là dello scivoloso capitolo appalti, poi, in seno al governo ci sono ancora tensioni sulla certificazione antimafia, sulle norme per l’edilizia, sulla via semplificata per l’ambiente.Domani in programma c’è una riunione tra il premier Giuseppe Conte -che spinge per l’approvazione del dl già in settimana- e i capidelegazione delle forze di maggioranza. Ma le tensioni delle ultime ore riguardano anche il metodo e non solo i contenuti, soprattutto sul fronte Pd. “E’ come per gli Stati generali dell’Economia – la lamentela che rimbalza tra i dem – appresi tramite conferenza stampa. Sul dl ci chiedono indicazioni, poi arriva un testo e non ce n’è traccia. Questione di metodo? Il metodo Conte, appunto….”.