Il Mes agita la maggioranza. Il Pd è in pressing per il sì mentre il M5S ribadisce che la posizione dei pentastellati non cambia. E’ lo stesso segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, in un lungo intervento sul ‘Corriere della Sera’, a sottolineare che “oggi possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica”.
“Ci sono tante significative opportunità da cogliere con il Mes” gli fa eco il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, per il quale “continuare a rinviare la decisione è un errore che aumenta l’instabilità, non la diminuisce, e crea danno agli italiani”.
Ma i pentastellati la vedono diversamente. Sempre al ‘Corsera’ Stefano Buffagni, viceministro allo Sviluppo, dice che “il Pd dovrebbe prima spendere i soldi che i loro ministri hanno in portafoglio e che i loro presidenti di Regione hanno per la sanità e non stanno spendendo. Oltre i 16 miliardi che ci sono già per gli investimenti. Il Paese ha bisogno di spendere i soldi stanziati per far ripartire l’economia e non di fare campagna su uno strumento che è diventato una bandierina”.
E ad Affaritaliani.it il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, afferma a chiare lettere: “La posizione del Movimento non cambia”.
La reazione dem non si fa attendere, per voce del vicecapogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Michele Bordo. “Patuanelli sostiene che la posizione del Movimento 5 Stelle sui fondi del Mes per la sanità non cambia e ‘rimane la stessa di mesi fa’. Appunto, è esattamente questo il problema. In questi mesi è cambiato tutto, in Europa sono stati messi in campo strumenti mai visti prima e rimanere fermi significa solo essere miopi e irresponsabilmente ideologici” dice Bordo senza mezzi termini.
Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Parlamento europeo, ribatte che “i dubbi del M5S sul Mes non nascono da mere ragioni ideologiche, ma sono circostanziati in modo puntuale da motivazioni giuridiche ed economiche alle quali commentatori ed esponenti politici non rispondono nel merito. In primis è bene ribadire che il Mes finanzierebbe solo le spese sanitarie dirette e indirette legate al Covid, quindi in nessun modo potrebbe essere utilizzato per sostenere aiuti alle famiglie o alle imprese, e tentare di utilizzarlo per coprire la spesa corrente della sanità sarebbe parimenti una violazione di quanto disposto dalla regolamentazione di tale linea. Considerarlo come salvifico per la nostra economia è dunque sbagliato e controproducente”.
Ma anche per Italia Viva “l’Italia ha bisogno dei fondi del Mes per dare ai cittadini un sistema sanitario più equo e universale – sottolinea Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera – per colmare i vuoti in organico del personale sanitario e le inaccettabili differenze che ci sono tra regione e regione per ciò che riguarda la disponibilità di apparecchiature elettromedicali, per potenziare i servizi socio-assistenziali a sostegno delle famiglie, per investire nella medicina territoriale e nella digitalizzazione delle aziende sanitarie locali. Non c’è più spazio per sterili dibattiti politici e tentennamenti. Se qualcuno ha una proposta migliore per ottenere questi risultati la mettesse in campo”. “Il premier, Giuseppe Conte, sciolga definitivamente tutte le riserve, se ce ne sono ancora, sull’utilizzo dei fondi del Mes e proceda nell’interesse degli italiani e non di quelli dei singoli partiti” chiede Rostan.
Per la Lega il leader Matteo Salvini ribadisce che “il Mes è un prestito da restituire a precise condizioni decise a Berlino e Bruxelles, condizioni che mettono a rischio il risparmio degli italiani. Questo è scritto in tutti i trattati. Il Mes è stato rifiutato da Grecia, Francia, Portogallo, Spagna: se fosse stato così vantaggioso spiegatemi perché tutto il resto d’Europa dice di no a uno strumento simile. Spero che nessuno voglia ipotecare il futuro dei nostri figli”.
Mentre la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini si rivolge direttamente al segretario del Pd che “ha enunciato dieci ragioni per cui l’Italia non può fare a meno dei fondi del Mes. Perfetto. Allora dovrebbe spiegare agli italiani la ragione per cui ha già condiviso il rinvio della questione a settembre, e come voterà il suo partito alla vigilia del prossimo Consiglio europeo. Continuerà a predicare bene e razzolare male?” dice Bernini.
“I nemici del Mes continuano a dire no perché sarebbe un prestito condizionato. Ma che senso ha? – sottolinea ancora – Tutte le risorse europee sono sottoposte a condizioni, a partire dal Recovery Fund e del Sure. E allora che facciamo? Dovremmo per coerenza rinunciare a tutti gli aiuti Ue nel momento in cui ne abbiamo invece un bisogno urgente ed estremo in nome di un’inesistente autosufficienza? Spero che prevalgano presto il principio di realtà e l’interesse nazionale”.