Cdp spinge sull’acceleratore per sostenere il turismo, “settore trainante per il paese, che sta soffrendo molto per le conseguenze della pandemia” come chiosa l’Ad di Cassa Fabrizio Palermo, e lancia d’intesa con il ministero dei Beni culturali un Fondo ad hoc dalla dotazione sostanziosa, ben 2 miliardi. Presentato oggi in una conferenza stampa, il Fondo punterà sulle strutture “iconiche” che rappresentano l’eccellenza della tradizione italiana dell’ospitalità, come la storica Villa Igiea a Palermo, già dimora della famiglia Florio.
I contatti sono avviati in tutta Italia con Cassa depositi e prestiti che propone un “modello non invasivo che punta a sostenere e investire in sviluppo e ammodernamento” delle strutture. Agli attuali proprietari potrà infatti essere concesso un diritto di riacquisto da esercitare in un arco di tempo ‘congruo’, con la possibilità di reinvestimento dei proventi della vendita nell’attività di gestione.
“Il Fondo nazionale per il Turismo – spiega Palermo – si inserisce in una strategia di Cdp di forte sostegno al settore che ha un peso determinante sul pil, circa il 13%, e ha un peso ancora più rilevante, circa il 15%, in termini di occupazione”. Di qui l’impegno di Cassa che con il Fondo “punta a investire in strutture storiche e iconiche del paese: si tratta di strutture rappresentative loro stesse di una destinazione, che muovono intere filiere e generano un indotto rappresentando un volano per il turismo italiano” prosegue l’Ad.
Con il Fondo Nazionale del Turismo saranno mobilitati fino a 2 miliardi di euro, a valere sulle risorse di Cdp, per un totale di 750 milioni di euro, e su ulteriori fondi di investitori terzi. Il Ministero per i Beni Culturali e del Turismo contribuirà, attraverso un fondo istituito con il Decreto Rilancio, fino a 150 milioni di euro.
“Con il lancio di questo Fondo Cdp completa i quattro importanti pilastri di sostegno al settore che fanno parte di una strategia lanciata due anni fa” sottolinea Palermo. Le quattro direttrici sono la formazione “per avere una classe manageriale in questo settore nei prossimi tre anni”; l’innovazione, con il lancio di un fondo focalizzato sul venture capital, con cui sono già state finanziate undici start up “con l’obiettivo di far nascere nuove iniziative”.
E ancora Palermo ha citato come pilastro dell’impegno sul turismo il “consolidamento dei gestori” con Cdp che ha già puntato su Rocco Forte e Th resorts. Infine la “valorizzazione degli asset immobiliari” a cui l’iniziativa del Fondo si ricollega con la volontà di “investire e sostenere lo sviluppo di asset alberghieri” che l’Ad di Cassa definisce “fondamentale”.
Lo stesso ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, sottolinea l’importanza della riqualificazione alberghiera. ”Stiamo ragionando – spiega – perchè una parte importante del recovery fund sia finalizzata ad un intervento che concorderemo con le associazioni di categoria per incentivi alla riqualificazione delle nostre strutture ricettive”.
L’idea del governo è quella di puntare sulla qualità. ”No al turismo low cost, che spesso – dice il ministro – passa e non lascia ricchezza. Dobbiamo puntare ad un turismo di qualità e con capacità di spesa, colto e che apprezza e rispetta la fragilità del nostro paesaggio”.
Nello specifico ”questa operazione del Fondo nazionale – spiega Franceschini -aiuterà a superare le difficoltà per gli alberghi, che torneranno ad avere una redditività quando tornerà il turismo internazionale, e ad attraversare il deserto prima che la redditività torni. Quindi questo è uno strumento utile anche nell’emergenza, ma in prospettiva consente anche di finalizzare il tipo di intervento. Scegliere dove intervenire e indirizzare gli investimenti”. Si tratta insomma “di uno strumento importante per il mondo del turismo -conclude Franceschini- perchè investire in cultura e turismo non è soltanto un dovere, ma è anche una straordinaria opportunità economica”